Il Liceo Scientifico "Guido Castelnuovo"
Il Liceo Castelnuovo è nato nell'ottobre 1962 da una succursale del Righi, col nome di Quinto Liceo Scientifico (veniva infatti dopo il Cavour, il Righi, l'Avogadro e il Plinio).
All'inizio non aveva una sede propria e le classi venivano ospitate in orario pomeridiano presso l'Istituto Magistrale Caetani di piazza Mazzini (sezioni A e B) e presso il Liceo Ginnasio Mamiani di viale delle Milizie (sezioni C,D,E e F). In quei giorni si apriva il concilio Vaticano II e Roma, soprattutto la zona di Prati dove erano i due istituti ospitanti, era piena di vescovi, cardinali e loro portaborse.
Il preside era Giambattista Salinari, un letterato che approfittava di ogni assenza dei professori per fare, come supplenze, delle bellissime lezioni di Italiano. L'anima della scuola era il vice-preside, il professor Vricella, serissimo insegnante d'Inglese di origine napoletana; nella sua prima lezione disse: "Voi siete la classe dirigente di domani". Altri tempi !
Nel gennaio del 1963 si spostò nel nuovo edificio scolastico di via Libetta, a San Paolo. L'ATAC, per venire incontro ai disagi degli studenti, quasi tutti abitanti a Roma Nord, istituì un servizio di autobus riservato, con partenza da via Cipro (angolo via Venticinque), che percorreva la (nuova) via Olimpica, il quartiere di Monteverde, passando sotto la raffineria di petrolio che allora era allocata accanto al viadotto Quirino Majorana (che appestava tutta la zona circostante).
La sede di via Libetta era nuova, ma senza riscaldamento e con altri problemi pratici (tra l'altro c'era accanto una conceria e la fabbrica dei formaggini Tigre e non si è mai stabilito chiaramente quale delle due puzzasse di più). Per questo motivo gli studenti indissero il primo sciopero del Liceo (il 68 era lontano, allora tutti quegli studenti sarebbero già usciti dalle scuole superiori). Fu incatenato il cancello e gli studenti rimasero fuori a protestare. Venne il Vricella e gli studenti (almeno i più "avventurosi" se ne fuggirono giù per il greto del fiume, continuando in direzione del Gazometro (allora in piena attività), con gli operai che, in parte, gli dicevano di tornare a scuola, altri li incitavano alla lotta.
L'anno scolastico successivo ci si spostò nella nuova sede di via Barellai, nel centro di un triangolo ideale formato dal manicomio (l'Ospedale Psichiatrico Santa Maria della Pietà), il carcere minorile (dove talvolta si andava a fare ginnastica, perchè la nuova sede non aveva la Palestra) e l'ospedale San Filippo; uno dei lati del triangolo era costituito da una ferrovia a binario singolo, dove viaggiava un treno a carbone (uno degli ultimi che si siano mai visti) che costituiva una scorciatoia per raggiungere la scuola dal capolinea del 47 (davanti a S.Maria della Pieta'). Spesso succedeva che bisognava buttarsi giù per la scarpata per l'arrivo della caffettiera sfumigante.
La nuova sede era composta da due padiglioni prefabbricati e non c'era lo spazio per tutte le sezioni, che furono ridotte a 4 (B e C d'Inglese e A e D di Francese) creando u'orda di profughi della E ed F che si divesero nelle restanti sezioni.
Grazie forse alla posizione decentrata, al Preside, ad alcuni professori (tra gli altri ci insegnavano in quegli anni Alberto Asor Rosa, Enzo Siciliano, la Ronchei e tanti giovani bravi supplenti), si respirava una'aria molto diversa da quella degli altri licei più blasonati del centro.
Nel 1966 fu aperta la succursale a via Lombroso. In seguito la sede centrale si trasferi' a via Lombroso e via Barellai divenne la succursale.
In seguito la succursale di via Barellai divenne il Liceo Scientifico Pasteur ed infine il Liceo Castelnuovo fu chiuso.
Il Castelnuovo, nel 1964
Il Liceo Pasteur che occupa i due padiglioni del Castelnuovo di via Barellai, come e' oggi.
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