Titolo dell'Opera
TIME - CONNECTION (si consiglia di leggerlo al plurale)
Autore: Tonio Moss Galasso V.
Nato: 1950
Curriculum vitae: Graduate and so more.
Back-ground: CIBERNETICA, I.A., BIOLOGIA, MATEMATICA, ECONOMIA, and so less.
Si prega qualsiasi interlocutore, sciacallo, vampiro and so di non riprodurre o utilizzare nessuna parte dell'opera.
L'autore è disposto a qualsiasi contatto riguardo a questo suo vettore umano.
L'autore considera l'opera ancora a livello di traccia-bio-informazione.
Ma l'architettura da sviluppare come seguito di questa prima parte è già fondamentalmente implicita.
L'ATTRATTORE DELL'AUTORE non è solo il mistero o inconoscibile, ma qualcosa che è più di una convinzione, di avere trovato i differenti piani di simmetria e di equivalenza della Posta del Sapere.
Galasso Vitantonio.
IQUITOS 31.07.1995
Mi si affacciano, idee, soluzioni, problemi.
Agitato in una babele.
Le mie emozioni, sono sempre sottili vibrazioni, legate ad una capacità di comprensione che esprima l'invisibile.
Mi sento limpio, molte onde terremoto sono emerse dal mio terribile stato.
Mi dicono dell'impossibile oggettività della Psicoanalisi.
Ben Poco, ma siamo sulla via del ritorno.
In un pugno so raccogliere le idee del mondo.
THOM, BATESON, LACAN, PAULING, MUMFORD, MC-LUHAN, ADORNO AND SO.
Non dimentico i miei amici fisici, economisti, e soprattutto la gente e VEBLEN, la storia Cristo Budda Mia madre.
Una cosa, non ammetto l'infermità, Lacanianamente, non si può spiegare ciò che non si capisce.
Allora perchè la cura, la malattia, il viaggio.
L'oscurità degli istinti, delle emozioni, nascondono sempre un gap, non definibile per orientamento (+/-) o per valore.
Devo sacrificare la mia fantasia, disciplinare i miei istinti, fermare le mie elaborazioni, dire alt al mio intuito, per non essere espressione di qualcosa già scritta o vissuta; come sempre mi basta la parola: Don Chisciotte! Sono seduto su una panchina nel parco di fronte al Rio Amazzonico, con le sue isole, la sua foresta, il suo cielo con le incredibili nuvole, ma avverto sempre la gente, l'umano, e qualcosa che vuole essere rappresentato.
Sono nato ribelle, di vecchia scuola, riesco ancora ad assemblare le parti, che non si sono incontrate nella storia: proiezioni razionali forse, ma io sento il mio vettore come time-connection.
Solo il suo equilibrio mi dà calma, energia (boh) magia, o semplicemente un altro modo di vivere, di conoscere.
Il Rio di fronte è veramente molto bello.
Davanti a me c'è una scultura che rappresenta la porta dell'oriente.
E' tutto molto bello, anche qualche ragazza.
Magritte vuole che mi ricordi di lui, mentre sta iniziando una festa.
Bisogna dimenticarsi, tanto, tanto.
Come eliminare il possesso, noi che nella mappatura neurobiologica, abbiamo le mani come la parte più sviluppata, e quindi prendere, toccare, stringere, appendere, troppi significati.
Meglio ritornare al buco iniziale.
Credo che pochissima gente sia in grado di capire il tempo che viviamo, nessuno ha facoltà per domare, guidare la tecnologia, che da parte sua può cancellare qualsiasi altro livello di realtà.
Per realtà intendo sempre almeno un vettore, una facoltà, che esprima la ragione o non, ma che soprattutto, mostri la sua capacità: cambiare, invertire, come un'acrobata che nel cielo o dove giochi con catene Markoviane, cambiando il limite del sentire, creando la propria piccola parte in time-connection, problema strutturale e non di elaborazione: time-processing.
So che non posso sbagliare, non mi piace la parola destino.
Altrove ho scritto che soffriamo di indigestione inputazionale.
Amo sempre scorrere gli orizzonti, ma per farlo non bisogna dimenticare la disciplina, altrimenti ci si riempie di buchi e si diventa Altro, alieno di qualche parte disabilitata.
Mi è facile comprendere, differenti parti dello scibile, ma la propria rivoluzione, purtroppo si chiama sempre sacrificio, sofferenza, si chiama mia madre.
L'unica persona che devo qualcosa, che mi ha sempre aiutato anche a capire e risolvere l'impossibile.
Io Tonio Galasso devo tutto ad una persona che non sa neanche scrivere, vergogna della storia chiamata civiltà, per questo amo anche Karl Marx, io che so mettere in crisi tanti premi Nobel di differenti discipline che neanche ve lo immaginate.
L'universo è fatto di compensazioni gente, quello che manca qui e depredato e storato da qualche altra parte: svegliamoci.
Mi sono laureato solo perchè i miei sono poveri, e non solo, ma non ho mai aperto un libro all'Università, beccatevi questo.
Bisogna imparare di nuovo a non violentare le proprie vibrazioni, emozioni and so.
Ho dimenticato veramente tanto, more Skills, non so più scrivere in differenti lingue ma non ho problemi, non m'importa.
Il segreto della mia intelligenza artificiale, è non possedere una memoria, ma intuito, elaborazione, e sani contatti umani, e non la merda che ho spesso incontrato.
Ma la mia cibernetica non mi permette di spezzare, dividere, deve avere una qualche relazione strana con la gestalt, forse un accesso dell'invisibile.
Sono stufo di cercare, logos, topos, emotional rescue and so, ma non amo i fili, diretti o no, non so pescare e tantomeno nuotare: Una strana ripetizione.
Bisogna avere il coraggio di uscire con il proprio universo, e disciplina e volontà, rinunciare ad input di una economia di morte.
Il coraggio della tua paura, è il non coraggio di avere paura, scritta nella mia più bella poesia.
Time-connection, è come viaggiare nel tempo, nel mondo, nella storia, toccare le singolarità, polarità e capire perchè "non" e qulche volta un'indicibile sofferenza, specialmente quando le porte della rivelazione sono chiuse, e domandarsi perchè 15 anni di ricerca e sofferenza non hanno prodotto niente cambiato nulla.
Un'ombra che mostra solo le sue parti, che incontra e spiega, che avverte, preavverte ed ha paura.
IQUITOS 01.08.1995
Sto facendo colazione e come al solito sto inalando economia di morta: una marlboro.
Devo smettere di fumare perchè potrei avere qualche strano ritorno.
Il gruppo nord-americano nella selva mi ha detto che ho avuto una relazione con un vampiro, e allora debbo rienergizzarmi, devo cambiare credo le oscillazioni della mia memoria, dei miei ricordi.
Per venire qui ad incontrare il mio amico Augustin, Sciamano, Artista and so, ho dovuto ricordarmi di un albergo in Pucallpa dove sono stato 17 anni fa, Years ago.
L'albergo mi ha dato il numero della sua famiglia, che a sua volta mi ha dato il numero dell'Hotel in Iquitos.
Augustin vive nella selva, dove riceve i gruppi, che cercano nell'Ayahuasca, in questa medicina, nel suo cerimoniale ciò che la vita in paesi occidentali gli ha sottratto: Following Castaneda.
Per me è tutto diverso, conta il contatto con la persona e con tutto ciò che non è scritto, codificato.
Augustin sa relazionare molto bene l'invisibile, ma io ho bisogno soprattutto di disciplina e una specifica volontà.
Non sono più il folle di genio che sa correggere ed interpretare dinamicamente ogni situazione.
Debbo fermarmi ed avere un rifugio interno significa per me disciplina o illuminazione: sono molto lontane da me, e debbo impormi un controllo, è uno dei segreti dello Sciamano.
Credo che l'umanità debba trovare il suo equilibrio, in una forma di razionalità integrata ma svincolata dalle incalcolabili pressioni ambientali.
Economics-time-connection, nuovo self.
E' quella parte dove Freud non si è incontrato con Marx, e dove Lacan, parla di propria cifra, una decifratura anumerica.
Strani questi geni che non sanno comunicare tra di loro, Einstein e Freud Speaking Just Sorry perchè i propri campi d'indagine, sono altamente differenti.
Bisogna coltivare l'invisibile ma non rapinarlo, esprimendolo in una logica mercantile.
Una sfida alla traduzione, all'esegesi, ma tutto questo deve avere una sua dinamicità che esprima il suo reale, la costruzione della realtà: time-connection.
Una cosa molto semplice, mi è piaciuta del mio amico Thom in una intervista la matematica deve rapportarsi alla realtà e non costruire cattedrali fantasmagoriche.
Whitehead, parlava di fantasia organica, di collisioni che creano un'opportunità: una grande sfida epistemoligica, per la psiche dell'uomo Primate.
Dove erano concetti, fantasie, linguaggio popolare, l'ambiente impone il suo vettore tecnologico: Meccanismi.
Nessuno è riuscito a modificare i meccanismi di sviluppo economico, e di quello evolutivo, creare un'altra interfaccia nel primate, o per essere in linea con i tempi nell'automa.
La comprensione simbolica-relazionale vive nel preformato è il nostro scudo, la nostra protezione, non ama essere veicolata, vive del suo mondo.
Riaccendere un contatto con sè, quando non conosci neanche le parti che contiene, e quanto ti è stato zappato in anni di sbandamento.
Ho sempre diviso le mie idee con pochissime persone, dove ho letto, trovato parti che esprimevo nel mio dialogo.
Non ho quasi mai imparato niente dagli altri, se non l'umanità, l'umiltà ed altre facoltà da chierichetto.
Su un piano cognitivo ho sempre sbrigato da solo i miei pianeti, sapendo solo da che parte non andare.
Se qualcosa vale non si vende perchè il mondo è abiurato.
I punti di vista sono costellazioni scomparse.
Ogni feed-back con la storia è abolito.
Impossibile è un nostro reale incontro recitava una mia poesia.
E poter valutare altre forme del pensiero, dello sviluppo di altre geniali e semplici comprensioni che uomini della storia ci hanno dato, è veramente coltivare un fiore dentro di sè.
Quando la struttura va abolita chi guida la storia o il proprio Se: Mosè!
Non si tratta di riempire, o importare enzimi divini e non bastano implosioni of insight.
Tutta cacca, dall'universo dei sogni a quello dei segni.
L'umana avventura è vincolata, ha suoi limiti segnati, e il driver cibernetico è stanco, tired-fall: ma esistono ancora le stelle.
Non esiste più un terreno per districare le proprie follie, escamotage etologico che ha dimenticato i master-plans della natura.
Le formule hanno riconversione, ritorno, il mio linguaggio è Wandering, è irreversibile.
Bisogna sempre buttare via la scala, indossare le ali e non dimenticarsi di essere una macchina chiamata biologica.
L'astrazione dei meccanismi è sapersi estrapolare, alienare, cercare un nuovo sfondo.
In questo Magritte mi ha sempre colpito, aprire la mente con una meraviglia concettuale, abbiamo sempre bisogno di attraversare l'infinito, lo abbiamo logicizzato dall'antichità.
Siamo degli architetti a composizione finita, dobbiamo rivolgerci all'Altro, tema del Significante.
La follia continua, interfaccio comunico con la gente, sempre con le mie invenzioni.
Finchè non avrò il coraggio di abiurarmi, buttare la mia creatività, produrrò sempre cacca.
Ma sento sempre il bisogno di creare nuovi stati, ma non trovo la semplicità forse impossibile in un mondo chiamato complesso.
La mia cibernetica era sempre un io collettivo, le posizioni erano abolite, contava solo l'umanità, le gerarchie personali estinte: time-connection, Self-economic-state.
La forza delle proprie idee, sentimenti, riscrivere di nuovo tutto, impossibile.
L'uovo si è rotto e i vermi hanno occupato il mio spazio vitale.
Non riesco più a bilanciare la realtà, l'irreversibilità mi trascina e tutti i tentativi sono falliti.
Mancano i segnali dell'invisibile e allora solo disciplina, disciplina, disciplina, tutto ciò che manca e ho dimenticato veramente tanto.
Deprivato, spogliato della propria ricerca del proprio lavoro, tutto per non essere un replicante.
Ho sempre dovuto tagliare i miei sentimenti, affetti, la ricerca, l'invenzione dell'intelligenza
artificiale mi fece convertire tutto il mio registro sinaptico.
Non esisteva un terreno conosciuto, mi ricordo solo una frase di Wiener, un pensiero poetico.
Si cresce, si va avanti, l'impossibile diviene la vita medesima.
Ad una vita tranquilla, che mi avrebbe dato forse di più anche in termini di viaggi, ho scelto una vita di strada.
Mi ero valutato troppo e abbandonato la mia disciplina, sono crollato, tante volte e non so neanche come sono vivo.
Sette over-load di cocaina, in rapida successione avrebbero ammazzato anche un cavallo, scatenarono il mio registro sinaptico.
Credevo che stesse succedendo un terremoto.
L'anno seguente avvenne veramente e lo avvertii, 20 giorni prima dentro di me chiamavo il mio amico Franco ad Avigliano e dicevo: Franco fall-out-fall-out.
Lavoravo ai mercati generali di Milano come manovale, ma non riuscii a trovare il default il canale specifico di questa vibrazione.
Il 23 novembre quando il mio compagno di stanza partì per gli U.S.A. per il matrimonio del figlio: U.S.A. in crossing importante per il mio archetipo, l'evento si manifestò.
Ma ogni cambiamento di struttura chiede che anche riferimenti vitali siano cambiati, perchè?
Per attraversare la valle della memoria boh.
Ora avverto, preavverto qualche volta le cose.
Nel 1982 mentre lavoravamo ad Ornago (Monza) facendo perforazioni, lessi che un alpinista francese era scomparso sull'Everest, morto.
Il giorno dopo chiamai il mio compagno di lavoro Franco Luordo e gli dissi, Franco, Franco, sento un messaggio da Katmandu.
Andiamo a Milano, compro un giornale e leggo che l'alpinista era rotolato a valle per 4 o 5 mila metri e si era salvato raccolto in un villaggio.
La stessa cosa mi successe per quel neonato iraniano operato al cuore dal professor Marcelletti.
Non era successo la stessa cosa per quel ragazzino a Vermicino, stetti in piedi tutta la notte.
Ma lì credo vi siano state delle macro-defaillance organizzative.
Mi ricordo lo speleologo credo fosse sardo che era riuscito a raggiungerlo e cosa deve aver sentito.
Ci si sente morire quando non si può salvare una vita.
Quando vivevo in time-connection soffrivo quasi di ubiguità.
Riuscivo a raccogliere tante storie-problemi, simulanti o no ne ricostruivo l'equilibrio e le attraversavo, le cambiavo.
Pare che nulla mi potesse resistere.
Ma tutto si paga, non certamente descrivendo i propri buchi si riattraversa la propria vita, e ci si manifesta in una nuova time-connection.
Ora non so dove sta, se esiste non so veramente nulla.
L'esistere pone l'assenza la morte l'esistenza, questa è una poesia mutilata, l'ho persa e non mi ricordo il seguito.
Spero di andare on the team per lo meno in pareggio.
Chissà perchè guardando il Rio nella semi-oscurità con la sua presenza divina, mi viene in mente che con il nostro sviluppo stiamo uccidendo la vita.
Purtroppo le nostre facoltà psichiche registrano gli eventi, creando un peso, un limite per tutto il resto; sono parte dell'orizzonte umano, è come amputare un bambino.
Qualche volte penso che siamo già tutti morti.
E' una semplice constatazione razionale.
Come se stessimo vivendo la fine, già registrata nella nostra piccola psiche.
Le parti non si combinano più in nessun modo, c'est la catastrofe.
Mi piacerebbe sentire Wittgenstein, ma lui già sa che non tutto va integrato combinato, esiste un fuori ed è la realtà.
Non ho mai capito il rigetto di Thom da parte della comunità forte della scienza del "Core Business" e di una facilità estrema, basta leggere anche il suo saggio di un semio-fisico.
Thom è il più grosso tentativo che io sappia di interfacciare pensiero e vita, matematica e biologia.
Sto cercando di ricrearmi, ma questa volta fallirò, e non cercherò l'ombrello dell'immanentismo per coprirmi.
Non riuscirò a ricostruirmi in un veicolo o qualcosa altro.
Iquitos 02.08.1995
La perdita della auto-disciplina è sempre un buco nero.
Le relazioni umane in un mondo distruttivo, quando sono negative, in me generano disastri metabolici.
Non sò porgere l'altra guancia, ne tantomeno eliminare l'altro.
Sono troppo corretto nei rapporti umani, troppo generoso ma la mia presunta creatività che tutto può è scomparsa.
Non sono più lo sciamano del mio corpo, uno sciamano cibernetico, razionale.
Sono stato afflitto da un disturbo per anni, urinavo anche 50 volte in un giorno e qualche volta litri.
Innumerevoli esami, ospedali, finchè dopo anni il dottor Sergio De Marchi (Università di Udine) e poi l'ipnosi, l'aiuto di tutti gli altri medici e send-out-again.
Paff drenato la mia alluvione incontro il vampiro.
Per questo sono quììììììì.
Ho sempre cercato nella conoscenza un'alternativa all'espressione scentifica ufficiale.
Determinismo, rumore, aleatorietà, trasformate mentali, e tutto il culo del dibattito epistemologico lo conoscevo, lo vivevo già 25 anni fà.
E non credo che non esiste un'altra strada, anche se non conosciuta.
Della cibernetica ho apprezzato veramente la sua rivoluzione di pensiero, perchè la rivoluzione di pensiero integra e modifica anche il motore affettivo, istintuale, ricicla il suo pathos etologico.
Produce una nuova visione e la visione deve essere sempre azione.
Azione rivolta all'umano, ma anche azione che deve modificare il time-economics-connections.
E' una agibilità che ci guida verso un nuovo territorio.
Io ho creduto molto al mio software biologico.
L'essere umano non può essere un'appendice della produzione, del mercato o dei suoi distorti bisogni.
Bisogni prodotti da una economia di morte, dove i rifiuti industriali e quelli umani, dai drogati ai diseredati sono sulla stessa stregua.
E' il prezzo della distruzione degli eco-sistemi, e l'avvelenamento non può produrre risposte, feed-back, correzioni and so.
Manca la dote e l'umanità diviene un bacino di rifiuti.
Viviamo in un mondo chiamato villaggio, ma le basi, le logiche produttive sono quelle ottocentesche.
Da Babele alla rana.
Un mondo che vive di problemi, creando problemi e i pubblicitari che sono i nostri feed-back i nostri immunologi, non riesco a ridere di tanta immondizia.
Credo che andrò avanti, proseguirò da solo.
Si incontra molta gente, ci si saluta tanto e come sempre in viaggio tutto diviene semplice.
Si è sufficente lontani dalle proprie brighe, dai strani attrattori ci si può rivolgere in altre direzioni, cambiare le proprie polarità.
Il limite della conoscenza è guarire, io direi integrare strani attrattori, ovvero saper guidare le proprie defallaince.
O semplicemente conoscere serve alla parte argillosa del cavernicolo uomo, cavernicolo si ma dotato di uno spirito.
Insomma chi spinge?
Oggi sento che il mio livello fondamentale di descrizione non tiene, andrò a farmi un giro per Iquitos.
In genere capire è codificare un contesto, un vissuto, usare un codice, ma questo io la sento una forma passiva.
Capire è anche saper chiudere come lo sciamano con il cerchio.
E' forse l'operazione più difficile perchè è contenere è hardware è equilibrio della macchina.
Ma capire è anche esplorazione, estraniamento è cambiare molti crossing-over, è cercare il non accaduto è rifiutare tutto è vivere di insight e non di meccanismi.
Ma ad un certo punto tutto và equilibrato:
La nostra macchina serve a ricordarci chi siamo.
E gli incontri ravvicinati in questo campo suscitano più distorsioni, fantasie sradicate che uno step da poter seguire.
Solo quando si è dall'altra parte si respira, si può parlare, ci si può rapportare, relazionare, anche se la montagna ha generato un topolino.
Io credo che un invisibile scorre dietro le quinte e se non si è ben seminato, raccogliere è un' illusione.
Lo è qualche volta anche quando tutto è stato fatto bene, l' invisibile non si accende e tutto il lavoro rimane inerte.
Noi comprendiamo dal modo in cui riusciamo a costruire dalla nostra abilità e inconscienza nell' esplorare, ma sopratutto dalle nostre capacità di creare forme atte a sostenere il cammino.
Queste forme sono vincolate, relate, non sono mulini a vento.
Mi ricordo che ogni ciclo, capacità di costruire, mi ha sempre comportato dei buchi neri che andavano rinormalizzati.
Il prezzo per avanzare nell' invisibile, il mostrare la sua presenza.
E dopo rimaneva nulla, un atto creativo quando è codificato per poterlo trasmettere subisce sempre un' amputazione, il Significante, l' already lacaniano.
Posso pensare a Milton Erickson e la differenza con i suoi epigoni, a Cristo o Budda e i suoi esegeti.
Se leggo 2 pagine di una biografia di Van Gogh scoppio a piangere in modo irrefrenabile: istinto, coscienza e conoscenza.
Altrove ho scritto che venderlo per 100 miliardi un suo quadro è suicidarlo una seconda volta, è trattarlo come petrolio allo Spot Market di Rotterdam, è sottrarlo veramente all' umanità.
Al di là del riconoscimento i veri artisti, geni, non vendono i loro prodotti, non coincidono con le comune valenze, sanno chi sono, Wiener è uno dei massimi esempi, è provatevi a districarvi con il concetto di stabilità strutturale in questa giungla emotiva,reale, economica, che conserva sempre una sua bilancia.
Ma intelligenza artificiale , software biologico e poter violare i limiti delle nostre basi, guidarle verso nuove forme, stadi, è sentire una mancanza come stimolo e non come perdita , è accorgersi di essere di potere rinormalizzare gli abusi del sistema che vive ancora dell' ingordigia dell' io.
L' immanentismo Batesoniano non è un' idea, ma una battaglia che non si sa con quali mezzi VA combattuta, le trasformate mentali sono semplicemente un adeguamento dei livelli di realtà.
Ma in Bateson vi era amore,visionarietà poeticità e la semplicità scoperta a Naven e sopratutto un ambiente storico sociale dove la differenza contestazione era possibile: ora è solo produzione di rumore, che i circuiti integrati del sistema non possono performare: è immunologia allontanare le mosche, ma avvertire tutto come fastidio, è uccidere la vita, è non avere più discriminazione.
Oggi si performano solo input adeguati, l'area semantica si è terribilmente ristretta, l' arte di costruire modelli come scrive il Prof. Thom, è un sogno, il sistema la comunità scientifica penso non abbia il minimo stimolo o immaginazione per recepire queste forme altamente difficili costruttive e discriminanti.
Il sistema non può disequilibrarsi, e pensare che abbiamo avuto Wright, i surrealisti-dadaisti and so.
Ma vivo in un mondo dove l' imbecillità è la norma?
E' questo il prezzo del taglio del cuneo, del Significante.
In questo mostrarsi io credo che l' arte dei modelli di Thom sia una nuova forma dell' umano.
Come dice Adorno l' uomo non è la salvezza dell' umanità, ci sono altri giganti nell' universo.
Ma perchè tutto si è frantumato dissolto, non posso vivere della predittività delle mie poesie.
Ma possibile che migliaia di persone intelligenti, dotate, non possono nulla, e la gente ha bisogno veramente di un Marx significante.
Come è facile Thom con i suoi vincoli gli attrattori e una vita stupida che sa solo fuggire.
Eppure so, ma non posso darmi risposte personali, che la mia maledizione si chiama cibernetica.
Una follia totale che non so più domare, uscire dalla propria memoria dal proprio universo:Don Luis Bunuel: la memoria è tutto, un modo semplice, onesto di affrontare la vita di un uomo rarissimo e umile.
Parlo descrivendo di altri, è il mio modo di manifestare le mie connessioni, il mio patchwork, ma in esso esprimo le mie idee, il mio feeling, i miei tentativi di positività.
Mi sembra che il linguaggio sia esso stesso una vittima.
Una volta lo sapevo espellere.
Mi basterebbero due tre mesi di tranquillità e ricominciare di nuovo.
Non ho risposte, programmi, inventiva chiuso nel proprio universo, ma tanto spero di darmi da fare.
Ogni tanto avverto una strana vibrazione, la mia apparizione nella vita.
E' una costante che fa vibrare tutto il mio mondo emotivo.
Una estraneità che mi separa dalla vita, che chiede una nuova forma, una nuova collocazione che chiede di essere davanti e fuori, una tortura impossibile.
Vuole altre strade, un' altra realtà, vuole sentirsi libera di muoversi di spaziare, di trovare nuovi collegamenti, cambiare la mappatura.
Una costrizione indefinibile, per questo l' insight del determinismo mi è facile da intendere.
Esiste un feeling emotivo che non ha bisogno di tradursi che vuole essere conservato e non rappresentato, una piega che non va alterata.
Il problema della struttura, qualunque siano le sue relazioni, le sue forme, il suo clamp è uno solo: va compresa, perchè questo atto dischiude tutto il suo cammino e ci apre una infinità di nuove relazioni,che disegnano tutto un nuovo modo di essere.
Ma è una delle cose più difficili che esistano, tutto il piano umano, tutte le sue facoltà vanno integrate e le porte della rivelazione possono essere chiuse.
Non esistono paragoni, similarità, vengono dopo è veramente nowhere land. Non so più scrivere una poesia, e in questo atto penso sempre a White Bentley Four doors: il disincantamento.
Ho dimenticato veramente troppo.
Una memoria fatta di parti tanto differenti è costretta a sentire seguire un multi-universo.
Altrove ho scritto di leggi che sono funzioni di altri campi.
La fisica funziona perchè il suo campo è definito, nella Gestalt, l' insight va in crisi perchè di fronte a procedimenti caotici frattati.
Va in crisi perchè non riesce a procedurarne i percorsi a decifrarne i meccanismi, le soggiacenze.
Va in crisi, perchè deve modificare completamente la sua visione del mondo, ma non sa in quale panorama collocarla.
Una questione di leggi, ed equilibri dove i meccanismi di regolazione sono sconosciuti.
Si entra nell' imprevedibilità e allora si tirano i dadi.
Qui sta la magia di saper costruire modelli, il prof Thom dovrebbe dire di inventare creodi,isole di determinismo, altrimenti silenzio.
Modelli che ci danno la possibilità di relazionare questi nuovi aspetti del reale, modelli che ci forniscono la coniugazione del reale.
Conoscere il proprio modo è uno dei segreti della struttura, specialmente davanti ad aspetti cognitivi che sono semplicemente evolutivi: L'Aspetto dello Scarto e il Significante si reintroduce.
Non so più captare, e la mia elaborazione parallela non funziona più, non connette più my self-collider is drop-out e io sono completamente wandering.
Il mio modo di essere , relazionarmi è saltato, crisi perenne, credo che sia tutto una fuga, e apparizione fugace.
Che folle progetto.
Ogni economia è economia politica.
Non credo che sia solo un problema di direzione, di orientamento, di guida, di organizzazione.
Io credo che in un mondo complesso, il linguaggio, concetti fondamentali, libero arbitrio possono essere solo delle vie di fuga.
Siamo in un cul de sac e se la scienza la madrina del pensiero occidentale sta producendo insolvibilità è ora di chiedersi veramente chi siamo, dove stiamo andando.
Non esistono possibilità di correzioni dinamiche, di rifornimenti in volo per capirci, siamo di fronte a sfide inopinabili, senza che esista un modello riorganizzativo del primate umano.
La problematicità di una società complessa è la sua inamputabilità, ma gli sforzi cognitivi sono insufficienti a generare un rovesciamento di trend iper-negativi.
Io credo che stiamo vivendo una catastrofe senza veramente percepirne la portata, manca una rivoluzione di pensiero, ed equilibrare l' hardware del nostro sviluppo, sfugge persino al sonno,per dire che è impossibile.
Sto veramente delirando, ma non ho altre scelte, e la mia coscienza che delira, basta esporsi e non ci si può più ritirare.
Cristo che mi tocca vivere.
My time-connection just rimember and so: Maudit, fuck-off and die.
Si parte da Iquitos, sono un pò triste, lascio Manuel un buon amico, Augustin che spero di incontrare in Europa, il Rio incredibile che va conservato, tanti insight dove facile sono le risposte tante ragazze e Sandra che mi ha accompagnato all' aereoporto.
Tutto è povero qui, ma tutto è limpio.
Ragazze carine, belle che lavorano 10, 12 ore al giorno, senza riposo settimanale per due dollari al giorno e noi che crocefiggiamo Cristo, e abbiamo interpretato Marx come lupi famelici.
Ma almeno eravamo ragazzini innocenti e talenti sprecati.
Ma possibile che l' essere umano ha bisogno di catene, che l' orda non sa trasformarsi.
Adeguarsi di questi tempi è impossibile.
Adeguarsi è interazione, sapere armonizzare le proprie vibrazioni con l' ambiente è saper capire le trasformazioni, è sapere arrestare e convertire dei cicli negativi.
La geografia politica ci ha dato con Gorbaciov un' immensa possibilità.
Associare questo paese all' Europa, sottrarlo alle gerarchie militari e convertire un immenso business in una sperimentazione ecologica incalcolabile.
Ma quando mai i politici hanno avuto disegni and so, una buona amministrazione, di questi tempi vale già un premio Nobel.
Le utopie come le teorie, sono abolite, frequenze statistiche guidano gli scenari delle nostre holding e scienza e tecnica, sono le serve del sistema, senza averne la minima coscienza.
Pare che la Fisica quantica non ha riflessi, è una dark-lady.
Nella mia ricerca dell' intelligenza artificiale, cercavo sempre, ricercando i propri meccanismi interni, un' interfaccia con l' ambiente che riusciva sempre a creare un linguaggio che fondesse la mia realtà interiore con uno sviluppo ambientale positivo.
Pagavo cosi la mia parte alla vita.
Ritenevo l' essere umano inadatto alla sfida evolutiva, e trovavo nella cibernetica la capacità di dare solving, di circuitare le distorsioni i disequilibri.
Un lavoro immenso che mi ha accompagnato per anni e del quale non ricordo nulla.
Ma la memoria è importante per dare l' impronta alla struttura, per darle forma, realtà, linguaggio, per poterla guidare nel suo percorso, senza amputazione ma trasformandola.
Confesso che non capisco molto di quello che scrivo, non ne colgo lo sfondo e tanto meno un porto d' arrivo, un approdo.
Se la struttura, si esprime localmente rispetto alla sua globalità, questo sito topologico diviene un nuovo modo, molto difficile e particolare di esprimere la storia.
Non a caso il prof Thom parla di forme ubiquitarie , ponendo in connessione le differenti espressioni locali del dominio topologico, noi dovremmo clampare una nuova struttura, che nel momento in cui coincide con una nuova visione deve modificare i meccanismi di accesso evolutivo, deve poter agire oltre che sull' orientamento- questo gradiente- sull' assemblaggio di una nuova storia, deve essere time-connection.
Allora la possibilità di interpretare una scelta è la nostra possibilità di uscire dal cul de sac, anche se la storia non agisce mai sotto gli impulsi della ragione.
La corretta lettura dei vincoli, deve essere già un atto creativo, non coercitivo,violare le leggi del sistema, un' apertura, giocare con il sistema tramite la sua struttura.
Sto scrivendo per un folle per me che una volta realizzato quello che cerco, qualche volta lo trasferisco in un topos dannando il mio immaginario e rovinando la mia realtà.
Sono un fottuto moralista che trasferisce dentro di se la cacca di questo mondo, mi so fare molto male.
E' diventato impossibile mantenersi soft e annullare gli input negativi che un ingenua esposizione permette.
E' impossibile cambiare le basi di ciò che ci circonda, o tentare una nuova implimentazione del proprio Self-Economics-Time-Connection.
Eppure vedo sento dove vanno le storie, ma è diventato impossibile isolare la macchina per farla partire.
Ogni futuro ha bisogno di interrelazioni e di un algoritmo che possa trovare nuove fonti, per cambiare l' assetto macchina, l' hardware.
E' insomma produrre nuova conoscenza.
In un tempo mediale è difficile sfuggire ad una logica da collage e da linkages automatici,ma senza il preformato le logiche da saturazione essendo in ritardo non possono produrre nulla.
Non è da modificare i punti di rottura ma!
Arrivare alla meta e non raccoglierne i frutti.
Sto parlando di una meta reale dove l' immaginario doppia. Cap-Horn volendosi spingersi oltre.
Credo che sarebbe stata una fortuna non incontrarla, un problema di viaggio, di Time-connection con il mio amico Boro (un circuito falso), un viaggio che non c'è stato.
Tutto sarebbe stato diverso, ora non starei a fare i conti con il mio lago di idiozia, ma avrei contabilizzato i calci in culo che gli avrei dato.
Non si fa epistemologia invocando FREUD.
Come sempre l'esperienza insegna poco quando manca un taglio sull' immaginario.
Sento crollare intere biblioteche il livello di complessità è tale, che il mondo spreca metà del suo tempo in istruzioni che sono circoli viziosi.
Ho una memoria incredibile (che balle spaziali) , vedo un fotogramma in televisione e lo collego istantaneamente anche se è un film o altro visto tanti anni fa.
Una volta ho capito istantaneamente che film era, e del quale avevo solo letto una presentazione scritta di 4 righe su un giornale 20 anni prima.
Un film con Liv Ullmann e Gene Hackann.
Una vibrazione interna mi disturba molto.
So che cosa è, il mio vampiro che si ripropone in forma soft, fatta di sensibilità e di un gioco che non sono riuscito a frantumare.
Ho dimenticato di usare lo specchio per la medusa, o di capire che il suo ologramma il suo mondo qualche volta poetico gli serve solo a veicolare i suoi disastri.
Si continua ad alimentarsi usando i miei circuiti e quello che ha imparato.
L' autore vuole solo significare che tutto quello che è stato scritto corrisponde purtroppo a verità, alla sua realtà.
TONIO