Tonio Galasso

A mia Madre

mio Padre

a Schjon

a Ronald

Titolo "del testo"

"Dall'Immaginabile al non organizzabile"

 

Così composto

1974

1) Chiamiamole poesie. Enumerate da 1 a 27.

2) Saggi sulle strutture cognitive dove l'arte è un vettore. 1988-1990 :

A) The Born(e) of, or at the Big bang, ovvero come cambiare il registro di un "Codice"

B) Progetto (mostra di artisti su Federico II.

3) Saggi di illusione cognitiva, sparsi dal n. 1 al n. 5

4) Progetto Galasso : schema di conferenze non più esperite - 1995.

5) De poesie dove si parla (forse bene) n. 1 e 2 1995.

6) Ad un nemico che non conosce generosità : una poesia che potrei chiamarla così : - Quel supplemento inutile di indagine che chiamiamo psicologia.

7) Piccole lettere e definizioni a Tonio - 1987, 1996, 1996, 1996.

8) TIME-CONNECTION (se riuscite a leggerlo).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'unico a saper restare fuori

In anticipo sui tempi, in ritardo sulle cose

Il solo a essere rimasto - fuori.

(1)

La morte, diverse immagini plurime manifestazioni,

alibi, alibi perfetto, storia, verranno, verranno,

limpida diapositiva, lucido stampo, rileveranno rileveranno,

caratteristica, costante, in funzione, mosaico mosaico,

dispersione nel cosmo, fantasia onniscente, amore esclusivo,

verrà, verrà, e lancerai tuoi gangli, ponte sospeso che attraverserai,

ultimo messaggio dell'impotente dissolversi, esterno, esterno,

il fremito del suono, l'impotenza di un pianto, momento, momento,

il sorriso di ella qualunque, la libertà della gabbia, illusione, illusione

uno specchio, uno specchio e il vento lentamente lievita i fili d'erba

e una sconosciuta parte riprende riprende i suoi momenti

Fremente, ti agiti, ti alzi sollevi e scappi unione unione.

(2) Mi sento di stare nel mondo

perché non ho nessun riparo,

perché non conosco pareti e tetti

ma sabbia trasportata dai ghibli

perché non conosco neanche un gruppo

ma solo alberi eterno gioco dei monsoni,

eppure, vorrei essere nel mondo.

(3)

Discesa planata nella eccitante calma mente,

guerriero angosciato sprovvisto di armi

contro questa nuova luna

radici pulsante di sangue di pevera inondano il capo

rigurgito improvvisamente nato, esplosione che apre un vicolo

sulla morte calata la cappa del non senso...

svilimento del suicidio

becero pastrano avvolto nelle tenebri spazzanti del campo

nitida luce, orrida devastazione rigurgito di vita.

 

(4)

Mille fiori d'erba

hanno sciolto il tuo cervello

il fiocco or si libra e

si allontana lentamente.

Ed egli finalmente libero

naviga dolcemente

adagiandosi lentamente lentamente

(5)

Ho provato a immaginare il mondo

vecchia inefficienza

ho provato a sentire un suono

melodiosa patina

ho provato ad aprire gli occhi

affannarsi di una falsa galassia

e sempre ancora trovare trovare

 

miriadi di stelle, impalpabili, impalpabili

ritorna ritorna

sempre stereotipo antico rifugio.

(6)

Mi sono chiesto dell'altro mondo

e ho capito che il dell'altro e te siete lo stesso corpo

ho visto la gente che più non sa (può) cercare

ho visto la pace non è mai vissuta da loro

perché prodotto greve voragine della sofferenza

Io odio i lirismi vuoto strumento linguistico

e non posso scusarmi di questa mia violenza

perché sempre mi è parso che siamo figli di essa

che ci scaricano, peso greve in tutto ciò che (è) noi

che disperatamente vogliamo, ma per la prima volta

dobbiamo superarla.

 

 

 

(7)

Qualche volta penso a mio fratello

la cui immagine "morto" giace accanto a me

ma non voglio parlare della morte

ne raccontare la parabola delle sue sofferenze

mi suonerebbero melansaggini e violenza.

La sua figura aleggia qui vicino a me

e mi tiene vivo sempre il suo,

il nostro messaggio

quello della gente del mondo

di chi lotta e perisce

di chi mal nutrito e violentato

sotto il fischiare delle bombe e dei mortai

subisce i soprusi e non le sopraffazioni

di chi nel più bel conio "oggettivamente dato"

mi ha liberato di tutti i falsi

e mi ha nella "sola" libertà di coscienza

uniti a tutti loro : è questo il mondo

anche se da poeta vorrebbero consentirmi :

il mio mondo.

(8)

Ho provato sempre a chiedermi le cose e il perché

e le loro progressive successioni : hanno chiesto

e imposto in ciò la loro natura.

Io non voglio saltare nel buio

e la progressione riesco anche ad accettarla ;

ma vili cani bastardi, scempio del nuovo

perché prodotti del vecchio, catene che non spezzerete

perché non le vedete, vorreste impormi

la vostra stessa prigionia.

Io odio tutte le forme di prigioni

ma la libertà voglio cercarla da me

e non passa tra quelle avvilenti sbarre

perché ho capito che esiste in me

ciò che per cercare e lottare non ha bisogno

di false cornici : il quadro si regge anche da se.

(9)

Qualche volta uscendo

in una strada anonima

terminale di un incontro

leggera dall'interno una spirale

salendo t'avvolge

attimo conclusivo di una verità rivelata

momento, momento sempre ripetibile

invece illusione della perennità

ovvero staticità

(10)

Della mia vita,

di questo passaggio

di questo solco anonimo

unificatrice di sotterranee espressioni

di una certezza ho chiara coscienza.

Il non bisogno dell'aquila reggitrice

e la sua distruzione

(11)

Un giorno vorrei alzarmi e

poter camminare

un giorno vorrei uscire e fare che la mia

testa non sia più una banderuola,.....

un giorno vorrei cercare di vedere meglio

e cercare di non farmi accecare

quel giorno quante cose non vorrei più fare

ma sempre, quanta fretta quanta fretta

(12)

Pellegrino del tuo tempo

che avvolto nel nero pastrano

la mano nella mano cercherai.

Cipressi dal liscio marmoreo

abbracciato tra le mani troverai.

(13)

Onestamente non lo so

vederlo, sentirlo, non lo so

tu credi che esista, colà

ne hai sentore, percepisci,

sinceramente non lo so.

Si, si uragano

e un'antenna verticosamente

affoga affoga nella melma.

(14)

Era giorno mi svegliai

dov'ero ! Oh le mie

fantasticherie serali

la mia libertà notturna

dov'erano ?

Era giorno !

(15)

Avevo circa sui 22 anni

quel giorno riuscii anche a giocare a flipper,

il mio prodotto è stato l'auto-distruzione.

(16)

Uscii con andazzo non andante

strisciando i piedi, lasciandomi

spingere dalla brezza che mi sollevava il plantare.

Scendevo le scale,

il sole mi colse sul viso

ero.... ?

(17)

Momenti magici di dolce ripetibilità

partitura musicale dalla forma d'intangibilità

sviata la viva notte dalle sue care difformità

svegliarsi e trovare la malfermata identità.

Buongiorno sono Tonio Galasso, l'uomo della promiscuità

fenomeno tangibile del fantasma della corporeità.

Lentamente mi alzo spostando il sipario della mia cecità

non ho armi per difendermi dalla rabbia dell'umanità.

(18)

Rivoli lontani di sangue

mi iniziarono a questa nuova vita

assiso di non ricettiva tranquillità

- placida armonia - ascoltai diversamente.

Finalmente non convinto accettai

le doglie di questa uterina gestazione.

Non più deliranti distese innevate

ma il tutto comodo viottolo dei mass-media.

Verifica di una costruzione, ma segmento

                    segmento di un circuito trasmesso

E tu poesia ? Accanto alla tomba di Kafka

non hai trovato traccia dei suoi

gangli ormai dissolti.

E Proust ha traslocato su

altri pianeti il suo universo.

Di te, di te, cosa rimane ?

Risvolto singolisto e sei

solo ultima rabberciata spiaggia

di un'empirica condotta.

Essere segmento, vivere l'anonimato,

ma ancora, non basta, non basta, non basta

felice trasmissione di una disancorata

illusione, perennità del tuo bel mascherone,

risoluzione dei valori e eternamente

l'Universale riappare : libero pensatore.

(19)

La cappa di piombo

di un cielo tetramente coperto

impedisce la vista dell'occhio

del tuo universo-impatto dilatato-

- totalità dispersa -, e l'uomo si

ingegnava con gusto ripiegante

sui mille modi del suo artigianato.

Nacque fabbro, si scoperse falegname,

il contorno boschivo lo faceva speziale

la sua comunità lo accoglieva

- or ora ci dicono - e qualche volta era vero.

La strada era quella del suo villaggio

la foresta sconosciuta li univa nell'avventura

e quando le gabelle giunsero a strangolarli

ritrovarono la strada scelta nella foresta

e qualche volta - or ora ci dicono - era vero.

Trovarsi collocati, vivere l'anonimato,

segmento di una comunione che è trovare,

e interpretare e quando muro d'acciaio

sarai filamento, - tenderai come un'arco -

e le vuote enormi spazialità saranno

aculei aculei di reali aghi.

(20)

Il dissolversi nell'impotenza dell'esterno

taci ! specchio cangiante di riflessi camaleontici !

Nell'attimo di una dolce mattinata, esplosione

nel terrificante riverbero, essere ricoperto d'animale

quando assolutizzato in un affannoso vortice

50 anni dopo, stai solo attraversando una strada

e un leggero impulso di un fantasma

- che impalpabile edera - vive del tuo odorato

etereo tessuto calato nelle tue divise brache

lisce pareti di un inaccostabile precipizio

burrone mostruosamente vuoto, vegetazione

che non appare, ritrovi ripiegato un disancorante

palpitio che nasce. E' nuova luce !

Le foglie incancrenite d'autunno cascano,

- caduta degli eventi -, natura o vita,

dei pioli sperduti verso l'alto, cerca

il primo - possibilità - di trovare il cammino.

(21)

Passeggiato dai vuoti meandri

dei tuoi affastellati ricoperti di urgenti

frizioni, - pillole d'energia che ti accasciano -

sei ricoperto di escrementi pubblicistici

che hanno fatto un completo grande fotoromanzo.

La ricezione dell'esteriorità negativa

- e tutti i derelitti - hanno trovato il loro Dio.

La megastruttura, - pallone mostruosamente gonfiato -

ha assorbito i tuoi circuiti, e la stanza dell'inconscio

ha chiesto un ministero ; caro clochard hai il tuo Dio :

Samuel Beckett ! E quando l'invito di una gradinata

- che amore collettivo - ! dirà di te, quattro birre,

un manifesto di Cockburn riserva special, degno

polo del tuo fotoromanzo, che non è familiare, ne ambientale,

ma cretinamente frizionale, esploderà nel sogno dell'identità,

il tuo disavanzo della totalità dirà : Jack Keruac è qua.

(22)

Parole deviate come canali sotterranei

nei mugugni di vecchie fetide acque

libere dal fluire dagli anni del tuo tempo

- mai imbrigliate - seppur lontanamente guardate

alle loro falde son nate un marciume vegetale

che come collophane ti avvolge asfissiandoti.

Il coraggio della tua paura è il non coraggio di avere

paura.... Le acque ritornano scandite dal tempo

che apporta le modifiche alla crescita dell'embrione

tuo... attimo di crescere da seme e lasciare

il tuo stelo, alle improvvise bufere, senza volerti

- appena toccato - sognare dolci calde serre,

al riparo della stagione invernale. A Bentley

a white Bentley four doors, e il mondo iconoclasta,

graffiato dalle immagini, in un impulso interplanetario

il tuo polo, dimentica i segmenti e affossa la coscienza.

A Bentley, a white Bentley four doors, e nel sogno

dimenticano un frizeer (40 lattine di birra), un bar

e un bagno chimico con doccia, - sono un fottuto igienista -

sentendomi a mio agio nella richiesta degli opzionals.

La smorta torre d'avorio, impavida nel deserto

acquista i segni della mobilità, risucchiata

dalla possente anonimità, di un mondo

al cui ingresso, vulcani enormi eruttano,

fino a quando, impossibilitato a dilatarsi,

scoppierà, e tutto si svolgerà, - come sempre

nel mondo -, e in circuito fotoromantico

un ultimo esigue filo di voce dire ; un segno distintivo :

A Bentley, a white Bentley four doors.

 

 

(23)

Stanco senza posa stanotte son tornato.

Immensamente ero felice di tutto questo non parlare

Ci siamo detti : ti amo e finalmente anche i nostri corpi

hanno parlato

Estrema importanza, dovuta al taglio delle nostre sensazioni

che procurano anche sofferenza-

Lei mi parlò di qualche cosa, che mi riportò ai fatidici

films americani

che in un vortice di mutismo mi avvinghiarono nei primi

anni della mia vita -

Vita vissuta nei schizoidi gangli dei meandri soggettivo del

tuo voglio-esisto-psichico-

Sensazioni mi dissero, il tuo soggettivo non esiste

totalità comprensiva di ciò che il mondo ci dice :

Sono fuggito anch'io, impossibile è un nostro reale incontro

e le armi della dialettica si mostrarono... armi del solo vivere-

Ritornano i nostri vecchi films americani e

Self-made man, ripropone la tua lotta e il loro lavoro

Vivere, vivere, vivere, e come fidejussioni bancarie che dilazionano

lo strangolamento da debiti, così riposante birra, dolce porto

mon-cher Salaparuta esplodete, esplodete, e l'ansia, la mia ansia della vita

da universo, diviene costellazione, frantumata, frantumata,

di milioni di trilioni di materia inorganica, che ruota,

allontanandosi armonicamente... via, via,-

La esistenza, di ciò che mi hanno detto empirico,

mi ha chiesto : indicazioni, devi mostrare anche tu !

Assoluto pulviscolo che corre parallelo con questi mondo

Storia che si fa, rabbia che ti sta lentamente vi-vi-vificandoti.

Ho coperto i raggi piantati nel pomello della ruota,

ma ritorna sempre il vecchio marciume, la vita è finita;

Accetta gli eventi della biologia, e Otto Rank ha trovato

molecole ed integroni serviti su un tornito piatto davanti al suo cervello

Volevamo la vita e la verità : mistici ! anche voi come sempre tutti.

E.. che la vita era già amputata, e i monconi di arti si dimenavano

sottoposti alle scosse elettriche di materia, materia cerebrale.

Orgasmo raffinato, orge intellettuali, e le mani scendevano

piano, su un sudario bianco dal volto del terrore tuo

e di quella troia, troia di tua madre.

(24)

E il mondo ruotava nel mai sopito

momento momento di te giammai

risolvenza del non vissuto e gioia

ipocondriaca del vivibile, in tutta

la storia di 2 miliardi d'anni

Jack Keruac è qui seduto elemento

infiltrato dentro di me e le tue

collocazioni hanno posto un piccolo

senso del corposo scritturale estetico :

Nominare POE, vi sembra rivendicare troppo ?

Ansia totalmente indotta sulle tue chiappe

le transazioni non possibili, e il riciclaggio

chiusi dall'assolutezza dei momenti tuoi

hanno dilazionato impercettibili legami

del mio sempre presente e tu, sacerdote

di un tempio che Dei mai posero, hai investito

i nostri capi di ventose vegetazione - che allignano

come piovra su uno scoglio - la punta di un iceberg,

che placidamente i referti dei nostri giorni

trascina verso le cateratte della pazzia cosmica.

Immaginario dal regno tenebroso ormai svuotato

da luccichii di lamelle d'argento di nome ragione,

che ha agghiacciato i sensitivi filtri delle tue immagini,

ultimo porto di costellazioni che continuano a frantumarsi

hai chiesto un ultimo infanticidio : solo quello del non

essere nato, dimenticando anche ciò che il mondo

chiama coscienza - gangli estensivi, della tua

biologica corporeità -, nefasto evento di piani

ormai irraggiungibili nel prototipo di orizzonti

che rendano sempre la tua memoria oceanica

vibrazione di uno sconosciuto fondale marino,

la cui compostezza di inavvicinabile

(25)

Ricordi ricettivi di un'immagginario passato

circuito imbevuti nel liquido dell'esistenza

storia di immergere funzionale letto dove

canalizzato scorre impattato in vuote spazialità

una espressione di concretezza traduttiva,

ultima spiaggia che dilata dilata l'angoscia della vita.

On the road on the road dissoluzione e ricerca

prova della vita variante pusillanime dell'inesistenza

soggettiva combacio perfetto del vuoto immobilismo.

On the road on the road e i circuiti commerciali

in edizione riveduta riproposero l'honnete homme

per l'occasione credo esistenziale ovvero un'ancora

un'ancora per il tuo esistere. Parlare che tale rimase

ormai fuori dalle leggi gravitazionali terrestri

viaggiavano dentro scalanature prodotte dalla

contrazione di onde elettromagnetiche, dove

poggiava l'identità del tuo epifenomeno :

"Esisto solo io", rimando schizoide dell'aggressiva

esistenza dell'ormai stereotipo chiamato altro.

On the road on the road e se l'odio fosse una

mia componente umana empireo tasto del si signor

Freud, ti sentirei piacere piacevole del caotico

sconvolgimento del pianeta : oh signor Kant.

Esistenza diaframmata dall'impazzire chiedo

Voglio sentire - gagliarda la commercializzazione

e i testi Dilan signor Bob- deficienza innata

dell'ulissiaco ruotare soffocato dal tetto

insquarciabile della conoscenza progressiva .

(26)

Nel fiume ricordo dell'inanimato

trovai cumuli di scheletri che

cercavano l'amore di liquefarsi

nel bagnato-capelli liberi nella

corona del vento - che trascina

sradicando il terrore di verificarsi

in identità che oggi vivono nel

tuo mondo che fu gioia catartica liberatrice :

E fu il dopo-guerra fondaioooooooooo, e

tutti i motivi reali motivi uuuuuuuuhuhuh uh

la pace affosserà ah ah e anche tu tu tuuuuu

finalmente questo giorno le tue cose avrai.

Buongiorno, mi chiamo sono chi chiiii non lo

so so più, e il vento rimase parola vento ;

Jack Kerouac "pastiche" è stato disciolto

nella chimica dell'universo e muri qualche

volta nell'impotenza dorati ci hanno separati

e l'infanzia il tutto tutto finalmente tutto

tutto tutto dear dott. SAX hanno subito

l'inondosità della chimica dell'universo

non più unilaterale, ma ognuno ha solo

le sue referenze che ritornano nel vuoto della

pazzia cosmica che potenza dell'immobilismo

che si chiama sistematizzazione e in fondo

(vocabolo d'apparenza) la cultura linguistica

anche ha mostrarsi : razionalizzazione. VITA,

voglio vivere, momenti del passato, beh la funzione

del ricordo e nell'allora presente angoscia :

la coerenza non c'è se gli impulsi sono momenti

che emanano onde elettromagnetiche scavalcando

il linguaggio che si fa emittenza di un registratore.

 

 

(27)

Sui muri ho visto scritto

viva l'America

cretinaggine avulsa di idiozia

elevata a sistema

delega delega estrema di sofferenza

psicosomatica sofferenza

Jung Jung, Carl Justar Jung

study analitic psicologie

OKEY, O.K. ein zvei drei

grosse, great, big

esclusive for men, the napoleon

end enfin

Kristeva, structuralism science

patina, ah, ah

Je m'appelle Andre Breton

 

this, ecco

par l'existance de Maurice Blanchot

ah, ah automatisme

eilà, la, la - langage, the scarto

linguistico oh coup

de Des, schizoid man Stephan Mallarme

e costretto nascita e differenziazione

                     etologica estetica

mein Rimbaud, eh, eh, Rilke

Rainer - Marie e the flautus d'esprit

Rainone Antonio

simbolizzante Nietzchiano di

                    estreme cadenze

idiolettiche modus vivendi

my status simbol

is, is, I Am Lord John Artur Bertrand

Ru - Ru - Russell

e estetico, similiar too, magma del

piacevole, I am

the sincronique, farmacia, ah, ah, ah

petit bourgesois

e telephon telephon Chomsky

Noam Avrom

the refoundation mitologique

the M.I.T.

end Meadows rapporto di di

imperialismo etologico, ah ah

bomba, ah, ah, tomica.

 

 

 

 

 

 

N.B. : Cigno x-1 è il nome di un oggetto stellare scomparso che continua ancora ad emettere segnali.

In questo caso è anche il nome di un'artista immaginario (o immaginabile), un Jolly o solo un semplice elemento della struttura.

Si potrebbe dire "Structural Play"

 

The Born (e) of or at the Big Bang

ovvero come cambiare il Registro di un "Codice"

Introducendo l'uomo nel mondo dei "Media", Mr Luhan, lo definisce

il più formidabile raccoglitore di informazione della storia ; un "Aperto" metodologico.

L'arte, la pittura, come plasmagene (biologico), è certamente uno

dei canali più rappresentativi dell'umana avventura : un semaforo ;

dei flussi mi dice Cignox-1

E' certamente uno dei momenti privilegiati della comunicazione umana, il "software intuitivo" secondo I canoni dell'intelligenza artificiale. Nel suo discorso sulla "Stabilità" strutturale, il mio amico Thom identifica, nell'arte, nel gioco e nel delirio i tre grandi momenti dell'attività umana.

Ne modifica, gli equilibri, ridefinisce "L'entailment" mi suggerisce ancora Cignox-1. Oso dire che l'arte è una delle finestre aperte sul determinismo, "scattering" che promuove il discorso, dislocandolo da Magritte a inaspettatamente, ai fisici particellari di Berkeley :

Abolendo le precarie tassonomie del sapere.

Qualcuno che ha avuto un approccio sistemico alla semiologia (questo circolo vizioso) si pone giustamente dei problemi di codificazione, rispetto a questa esplosione delle immagini che il nostro tempo ha prodotto. Problema di scelta e conservazione, quindi di decisione. Problema che visto la natura dei media, può intravedere qualche approccio costruttivo nella "morfogenesi". Quale infinito !

Il problema che si pone all'arte nel suo immediato, è uscire fuori da questa terra di nessuno, luogo deputato ormai all'immagine e non solo.

Ogni uscita rappresentazione o

performance

mi sembra una perdita, o caduta del

l'immaginario.

Perché ogni canale di comunicazione

ha bisogno di una codificazione spaziale.

Il tempo è balia dei Media

cosa serve un centro di produzione.

Se l'interrogante è scomparso, dove sono i segni o i sogni del continuo. Non credo in una soluzione di tipo operazionale, in linea coi tempi.

La transvaguardia, riconoscendo la rottura col suo referente, abolendone il flusso di riconoscibilità, ha saputo catalizzare e raccogliere le varie sinergie, presente nel suo movimento.

Una inscrizione al merito, creandosi un suo mercato con annesso borsa valori. Se non c'è linguaggio senza geometria e non c'è geometria senza linguaggio (Paul Valery), in quale luogo l'arte pone la sua nascita, la sua giustificazione.

L'arte è sottrazione, l'artista è l'unico in grado, di dare scacco matto alla società, di abolirne "The Squareness".

Il cosmo che mostra la pittura di Cignox-1, un cosmo dove l'inquietudine si trova a suo agio, è quello di coglierne i momenti privilegiati, che danno all'esplosione dei colori l'incommensurabilità dell'avventura umana.

Avventura che gioca il suo infinito, enigma posto sulla porta della vita.

L'arte operazione auto-organizzata, riscatta l'artista dai suoi vincoli, e in questo senso Cignox-1 nei suoi quadri crea una sorta di "Vangeli dell'Universo".

Qualche sua ineffabile figura sembra quasi ricevere domande a pié di lista.

Ricordo a Roma una cena con Cigno x-1 ed un critico americano, il quale affermava che l'arte è l'ultimo riscatto dei manufatti umani, emettendo l'ultimo grido dei Dadaisti.

Cignox-1 gli opponeva una storia dove la mappatura del segno, era il massimo dell'arbitrarietà e paradossalmente dell'invenzione in quanto l'artista, trasmutatore dei segnali della società. Società che altrimenti finirebbe per assemblare come un automa i suo spazi. Infinito dalle mille caratteristiche sensoriali, infinito che l'artista ha il privilegio di integrare in forma totale.

E qui l'artista ci dice Cignox-1 è l'unica griglia che può svelare i differenti livelli di una vibrazione che chiamiamo semplicemente cosmo. Il disincantamento della percezione, apre nella pittura di Cignox-1, la porta al mito, che propone l'eterna figura dell'interrogante. Mito il cui disvelamento rimane la porta degli orizzonti umani.

Il mito che si alimenta solo della migliore parte di noi stessi : la qualità.

Consapevole di questa ulteriore alfabetizzazione dell'infinito, Cignox-1 trova nella sua ricerca, un indizio, dove la complessità non domini tutto il nostro campo percettivo, esprimendo nel mitologico, l'unità delle proiezioni.

E allora il migliore modo per avvicinarsi ai quadri di Cignox-1 ai segni della sua opera, è l'umiltà che può favorire lo scambio con un mondo, nel cui progetto tutti devono potere inscrivere il proprio segno.

Segno che abolisce l'arte, come merce di una equazione informazionale, e la restituisce al suo produttore in quanto regolatore del corpo sociale.

Prof. Tonio Galasso

Roma 1976

Boston 1978

Avigliano 1988

 

 

 

 

PROGETTO

Federico : uno dei pochi segnali, o forse l'unico della nostra terra "macroeconomicamente determinato", ovvero l'organicità di un progetto nella sua trasferibilità.

Federico attraversò i confini e giunse al centro. Ivi proseguì, edificando in un'altra parte di suddetta centralità (Mediterranea) ed esplicò i suoi foundations. Venne con spirito diverso da chi lo aveva preceduto, e lo realizzò. Creò un corpo di relazioni in un campo, di pura conquista e gestione, ed elaborò con i suoi codici una nuova fase di autoregolazione. Fu dunque egli anche un artefice : seppe cogliere e creare il nuovo. Diversi sono i rami che ci conducono al suo esperire : relazioni con il mondo delle arti e quindi creatore, con i suo castelli, le loro dislocazioni, forse pianificatore, ovvero destinatario dell'"uso". Non dimentichiamone l'azione, circondato dalle sue operazioni culturali. Allora in quel crocevia del loro mondo, molto era prodotto in traduzioni. Oggi esiste, molto, molto di più, ma nei suoi termini di auto-regolazione che un evento genera, molto, molto di meno. Gli economisti si limitano a definire simili stati nel loro campo "inflattivi" e gli psichiatri pure. Allora la natura, la venuta, il messaggio, cambiano. Si esplicitano dei parametri : funzioni, sintesi, velocità. Ma le regole di questo proliferare, generare, magia dell'orizzonte tecnologico : L'implosività elettrica ? - Solo ereditare un ordine - !

L'ultimo Wittgenstein alla fine optò per un campo che si oppone al determinato, lasciando sulla porta Neumann e Morgensten.

L'arte grande gioco, pregnanza biologica, che dovrebbe anticipare (non prevedere) e sottrarre, che relazioni suppone con gli altri campi della progettualità, che possono manifestare ulteriori analisi al dettaglio, micro-quantificare : qual'è l'ignoto dell'arte ?

 

Un passo non è un cambiamento, una svolta non è la descrizione. Tutti sono venditori, ma l'economia non può essere il nostro Dio. Scienza degli "alibi perfetti" (Funzione) sulle basi di indicatori, indici che ricordano i bollettini di guerra o barometri di Proustiana memoria. Il registro tutto accoglie, toto-ontologie (au) de la vision. I media hanno fatto della scienza un prodotto da ciclostile, e la televisione con le morti in diretta fa scomparire i soggetto dell'icone : e qualcuno suona ancora il tam-tam, i numeri servono per produrre risultati.

L'uovo che si chiama mondo, si è dischiuso, fatto di effetti, trova numerose pareti a sfondo differito : big-bang nel planetario, vettore virologico in astronomia, (Hoyle), e la catena dei vecchi miti che hanno sempre i loro canali. E' veramente difficile proporre soluzioni. Tutto ciò che è prima, vanta almeno la riconoscibilità. Ma vendere Van Gogh a 100 miliardi, è suicidarlo una seconda volta, è trattarlo come petrolio venduto allo Spot-Market di Rotterdam. L'arte non deve essere solo merce privilegiata che circola nel sistema. Deve almeno disincantare, e questo un progetto nel quale l'artista può riconoscere, una sua funzione di sottrazione, nei riguardi di una società, che ormai non conosce altra piattaforma evolutiva, che l'english pinyin.

Come porsi all'interno di una società al collasso da "Indigestione inputazionale", che per proiezione crea addirittura oggetti di "singolarità" cosmiche (buchi neri) per fagocitare il dilagamento, lo straripamento. Tutte le branche cognitive, cercano un loro statuto, volto al superamento di ciò che Bachelard chiamava il "buco della ragione" : la scienza beata suona il tam-tam. Non dimentichiamo la rottura attuata dal dadaismo, dal surrealismo, con il loro disorientare, hanno lavorato in funzione di una episteme e non di una convenzione. Gli enormi problemi della ragione o se vogliamo di una regione mentale, hanno ricevuto da Magritte soluzioni squisitamente poetiche : forse l'esistenza di una terza strada ? L'artista deve organicizzare il disagio, egli non è un designer, ma deve ostruire, saturare la griglia biologica, attraversata da tutti gli input pubblicitari.

La creatività in quanto non "manipolazione di" non può confondersi con il prodotto tecnico, giustificato da un linguaggio, fatto di "coerenza, linee interne, e vai con gli stilisti" : insomma l'arte non è industrializzazione, l'artista deve quantomeno qualificarsi come comunità.

Avigliano 1990

 

Il presente è manifestabile nelle relazioni che i vari campi devono integrare, pena l'esclusione delle sfida evolutiva. Esistono campi di lettura privilegiati quali il neurobiologico e il suo depauperamento biologico (Lettura genetica). Ovvero gli elementi delle indagini non vengono integrati, perché semplicemente "funzioni di altri campi". Non essendoci più un soggetto storico, non c'è possibilità semplicemente corretta dei vari sistemi che formano un network ibrido con confini a se stanti.

L'economia non può (sistema dell'equilibrio) integrare i dati delle neuroscienze perché la disoccupazione è un dato strutturale e non contingente. E quindi la lettura di un input simile su scala evoluzionista, fa della disoccupazione un amputazione del sistema (Mc Luhan).

Se vi fosse una macchina del tempo, registrerebbe una regressione o oscillazione molecolare del sistema, che andrebbe dall'aspetto (black box: corteccia cerebrale ipotalamo) cannibalico, alla fine mancata integrabilità. Circuiti che un compiuter può solo scartare. Non esiste una bilancia del sistema, ma solo uno scambio un traffico di input, tipo sciogliere una di slavina di neve, estraendone velocemente i cristalli di ghiaccio. Quello che si fa a livello di commercio internazionale, per eliminare le montagne di debiti, di paesi con possibilità di sviluppo. Il sistema non ha più alcuna etica, e i suoi vincoli sono la grande schiava macchina umana per citare una metafora di Mumford.

Le risposte non possono essere nel codificato, visti i pesanti limiti di struttura, dove i cambiamenti di processo sono bloccati, dalla mancanza di una storia soggetto.

Lee Whorf si perita di affermare che è la maturazione del network Linguistico, a permettere a Newton di raccogliere la sua mela.

La realtà di questa lettura avrebbe delle conseguenze disastrose. La conoscenza degli eventi naturali dalla geologia alla fisica non permettono nessun riequilibrio che integri le oscillazioni del sistema, non c'è capacità di guidare l'irreversibilità.

Esiste una riformulazione della struttura nella curva del caos : come ? Dove si fondano strutture processo e funzione, ovvero lo spazio dell'invisibile.

1995

Il determinismo risponde a un perché (Evolutivo).

Ovvero sono i livelli di conoscenza che stabiliscono, selezionano la validità di una fonte possibile di conoscere. Ovvero la conoscenza è già complessificata, e quindi le sue analogie sono già delle costruzioni, ovvero programmi di sbarramento all'accesso. Se il disequilibrio, o il caos fosse semplicemente il limite estremo di un sistema di cercare altri percorsi di captare altre possibilità, di riappercezionarsi, come tentativo estremo di modificazione del proprio terreno, registro (non so se limitato dalla combinatorietà) un non successo, la non scoperta, il wandering o il vagare, l'ebreo errante, ecc.; questa umana avventura, non esorcizzata neanche dal marxismo, cosa può generare, se non espellersi, visto la morte del quotidiano e la quantaeconomia. I neuroni forniti di "cellulare", non possono sostituire i neuroni forniti di "campane" e non basta una concettualizzazione economica per stabilire un nuovo equilibrio. Che cazzo sono più le parole : io - male - dolore - povertà, se non già la spazzatura del sistema, ovvero le degenerazioni registrate, ma non arrestate.

Bisogna Freudianamente ascrivere la fonte del disagio al nostro materiale biologico per poterla forse esorcizzare. Il biased di questa disemmetria è calcolabile ? Per quanto tempo se ne può resistere.

 

1995

Come dice lo Zen bisogna disinnescare la domanda. Cambiare gli automatismi coscienti vuol dire modificare il "biased della tecnica".
Newton capì il vuoto perché la mela gli cascò in testa e non perché si resse all'albero. Qual'è il determinismo della stabilità strutturale. Ne esistono le trasformazioni. E' questo sicuramente in relazione micro-macro cosmo. Ovvero cambiare lo schema, il paesaggio, prima, corrisponde ad una nuova lettura del passato e anche per semplice proiezione del futuro. E' questo automatismo inerziale che bisogna arrestare per produrre stabilità.

Ovvero astrarre la scoperta pena il condizionamento inerziale del futuro.

Ma in un mondo ipercomplessificato, la scoperta non è già forse condizionata. Ovvero l'irreversibilità ne trascina la parte di realtà riequilibrata. Come si fanno a trovare questi confini, ovvero l'invisibile semplice.

Esiste questa opzione dell'astrazione, o questa incongruenza sociologica nel rapporto mente-materia è il buco nero che assorbe le soluzioni. Se pensiamo l'energia come onda ottimale di un campo, come si pone semplicemente l'idea di una rinormalizzazione, in una complessificazione dove non esistono confini al versamento di input. Stiamo rigurgitando Babele.

Una memoria vincolata deve organicamente generare il caos, il delirio non è altro che il limite organico di contenimento, un software di confine, che probabilmente segnala il limite fisico della macchina biologica, limite delle conversioni o combinatoria delle calcolabilità, un vuoto della ragione di fronte alle sue radici. Questa incapacità di produrre un attrattore stabile, di ottimizzare le oscillazioni ci pone nelle condizioni di "Mose" sul Sinai prima di ricevere "le inflessibili regole". Esiste una quantità dell'autoproduzione, che genera cancro : ovvero di limiti rigidi alla trasformabilità, quella che semplicemente viene chiamata mutazione, è l'impossibilità del codice genetico di accettare, "delle isole" geograficamente.
Siamo così lontani dalla natura, che l'unico strumento è la traduzione, ovvero l'intervento manipolato. E l'intelligenza umana semplicemente dov'è.

Se l'invisibile non è più l'input, esterno, il cambiamento del confine, la riorganizzazione abbiamo, veramente distrutto il piano della natura.

1995

Gli effetti "globalizzanti delle strutture mediali" oltre ad essere di difficile classificazione, comportando severe modifiche della natura dell'habitat (stratificazione polverizzata, sedimentazione abolita) in virtù dell'eccessivo primato tecnologico e quindi delle griglie di lettura (che rimangono speculari ed insufficienti, non potendo essere dinamizzate, ovvero cambiare lo sviluppo in corso, non essendoci una progettualità che dia indipendenza alla teoria (defaillance da mancato bau-plan) aboliscono di fatto il senso comune o uso del quotidiano. Di fatto la tecnologia per sua natura derattizza le altre forme di conoscenza non essendone in grado di relazionarne che la sconfitta. Comprendere il paradigma forse non è difficile ma illusorio. I cambiamenti dovuti alla velocità che i mezzi imprimono al sistema sono autoctoni, perché imprevisti (se non in negativo) e perché è difficile discernare tra storico e biologico per tentare delle indicazioni. Molti schemi, modelli dell'esplorare, che hanno una loro matrice come il letto di un fiume si perdono letteralmente in un oceano della produzione, eliminando di fatto una possibile fine integrazione, o interdipendenza, come passaggio guida verso un futuro come obiettivo reabilizzabile.

Il problema non è avere accesso ad un codice scientifico che ormai travasano, ma vagliare se esistono delle possibilità di scelta. La mappatura dei vari territori che la scienza promuove è comunque contenere un ordine dove il suo codice è talmente legato alle dinamiche del suo contesto che né è quasi impossibile agirne gli effetti. L'altro ruolo della "struttura teorica" e d'altra parte il difficilissimo compito di creare un nuovo paradigma, che non può più essere ritagliato come un vestito. Dove la scienza descrive un Wittgenstein crea, quindi il problema tra scoperta e invenzione è ormai filtrato dalle forme delle strutture produttive che di fatto ne organizzano le Matrici di conoscenza. La struttura teorica che si pone come indipendente dagli elementi soggiacenti, è quindi conoscenza creativa.

Ha il non facile compito di dover intersoggettivizzare un'obiettivo senza il passo della riformulazione e traduzione se vuole uscire fuori dagli schemi di un dibattito si intelleggibile ma i cui comandi non sono nelle sue mani : E su quale meccanismo produttivo che bisogna agire per invertire determinati processi.

 

(5)

Dipartimento Scienze Cognitive

Ill.mo Prof. S. Raffaele Milano Prof. Viviani

 

Darle un'idea dei miei campi d'indagine, credo, non sia facile.

Le posso dire, che 20 anni fa, credevo nella capacità umana di produrre programmi software (bruttissime parole) in grado di integrare l'irreversibilità evolutiva.

Ben più di Gregori Bateson, credevo che un programma "creativo" potesse svincolare la macchina biologica dai suoi limiti. La creazione di un nuovo attrattore come soluzione dei buchi di programma. L'obiettivo è la regola dell'attrattore?

Questo io credo è scritto nel nostro cervello non necessariamente in forma integrata. Credo che comunque il problema dello "Start cerebrale rimane aperto. L'enorme quantità di input sulla black box non riesce a superare la faglia epistemologica.

Semplicemenete come va letta l'irreversibilità : come dice THOM bisogna agire. Le scienze cognitive dovrebbero funzionare da modelli, creare "funzioni" per altri campi del sapere; ma questo network manca, esiste solo a livello dei media, è la vettorializzazione della memoria del black box perseguita da alcuni gruppi dell'Intelligenza artificiale, è un tentativo di ritagliarsi, una parte della complessità. Comunque io credo che lavoriamo oltre i limiti. Siamo biased, e quindi possiamo viaggiare solo sulla calcolabilità, sulle probabilità. Ulteriori input credo servono non molto alla nostra scatola cranica.

In un processo irreversibile le scoperte servono a riequilibrare un quantum di realtà. Ma in un mondo ipercomplessificato, la scoperta (ad hoc la

chiamava "Bateson" è già condizionata, e ne trascina quindi la parte di realtà riequilibrata.

Allora bisogna "astrarre" cambiare lo schema. Prima - perché questo corrisponderebbe ad una nuova lettura del passato e per semplice proiezione, del futuro. E' questo automatismo inerziale che bisogna arrestare per produrre stabilità.

Per oggi O.K. su ciò che ho accennato via telefono, vedremo il futuro delle nostre interazioni.

Tonio Galasso

PROGETTO "GALASSO"

Schema di una serie di conferenze o letture basate sulla articolazione di una nuova visione della Scienza che contempli il "Progetto epistemico" come elemento riequilibrante delle dinamiche sociali il cui sviluppo è ormai incontrollabile.

I protagonisti delle conferenze sono :

Prof. : René Thom - contattato e confermato -

Field medal per la matematica sui lavori di topologia (suo il concetto di "Spazio fibrato") è per i suoi lavori ampiamente conosciuto al di fuori del proprio ambito specialistico, da un folto pubblico per la sua teoria dei modelli, legati al concetto di catastrofe come nuovo vettore della razionalità dove il concetto di "stabilità strutturale" è inalienabile.

Giorgio Parisi - contattato e confermato -

Fisico di fama internazionale dall'età di ventotto anni per il suo lavoro "Spin Glass", progettista dell'A.P.E., uno dei computer più veloci del mondo, studioso dei sistemi complessi, nonché, di quelli generatori di caos.

Prof. Marcello Cini - contattato e confermato -

Decano dei fisici del dipartimento di Roma, autore di opere importanti che hanno sempre dato un'attenzione particolare allo sviluppo sociale, con una conoscenza storica dello sviluppo delle varie branche della fisica, la cui valutazione è centrale nell'aspetto sociale e importantissima per l'impatto della proposizione paradigmatica.

Scopo delle conferenze è valutare innanzitutto il paradigma scientifico attuale e le sue articolazioni. Valutarne lo sfondo e le dinamiche, per poter relazionare sia i vari buchi del paradigma scientifico sia i riflessi sociali di processi ritenuti ormai irreversibili : ovvero scavalcare la logica dei trend elementi, di uno sviluppo negante e creare uno sfondo di conversione possibile : rivalutare gli orizzonti o le dinamiche dello sviluppo della produzione sociali così come quelle dell'organizzazione della produzione scientifica in base alla valutazione di "Norbert Wiener" dove dice che l'assemblaggio industriale della ricerca scientifica ne avrebbe ucciso l'idea e la libertà sia dello scienziato che del laboratorio : ovvero cercarne un possibile svincolamento o una diversa coscienza della comunità scientifica, problema valutato molto bene sia dal professor Thom che dal Prof Cini. Domanda : la scienza può essere ancora l'antenna delle dimensioni dello sviluppo, le cui antenne oramai irreversibilmente sfuggono ? Accettato che il vettore tecnologico non permette un balzo integrante e riequilibrante (vedi Bateson), si pone una riflessione che è una sfida al potenziale umano stesso. Problema della valutazione dei sistemi complessi dove le leggi di una determinata branca scientifica possano essere (Galasso) funzioni di altri campi. Quindi uscire dalla settorialità su una base epistemologicamente integrante (vedi Piaget). Valutare bene lo studio del Caos deterministico di Poincaré, e degli strani attrattori, per valutare se sono segnali insufficienti per una virata del paradigma scientifico.

Proporre il problema centrale della matematica, che Thom articola sul "determinismo" legato credo inevitabilmente ad ogni "possibile progettuale", logos che dovrebbe illuminare lo sviluppo del caos, del disordine, degli strani attrattori e soprattutto della coscienza.

Valutare l'immanentismo di Bateson come software biologico, nonché come fondatore di una nuova forma di pensiero e razionalità.

Domanda : i buchi sociali possono essere riflessi dei buchi del paradigma scientifico.

Es. : il cancro può essere oltre che un buco biologico, anche la conseguenza di un buco dei canoni scientifici, o meglio ancora del modo di fare scienza. L'enormità delle variabili in campo biologico, che subiscono comunque un'invasione socio ambientale ha bisogno come dice Thom, di una non pensabilità del discorso scientifico che lo potrebbe in conflittualità con il suo modo soprattutto di procedura, essendo i costi, i finanziamenti e le disponibilità di risorse a determinare il taglio produttivo.

Si impongono difficoltà enormi. Resettare interi programmi se non ne esistono le possibilità di correzione dinamiche, senza ucciderne lo sviluppo. E' una scienza che non ha capacità di produrre dai segnali esistenti, un software in grado di selezionare e guidare l’irreversibilità. Fagocitare la rex estensa avendo ben chiaro che le dinamiche di fondo veicolano la scienza come ideologia per giustificare la base produttiva, evoluzionisticamente impropria (eufemismo) che detta legge su una polverizzazione che i numeri giustificano.

La scienza è una scelta del reale, o il suo dibattimento è solo una strettoia una messa all'angolo : valutare la posta in gioco.

Tonio Galasso

Tonio 1995

Il buco parlò : voleva una musica per flauto

Era molto stanco, non eruttava più,

chiese di non essere più interpretato,

era tramortito alle origini.
Gli hanno concesso una cura reattiva aspecifica ma Hans Seyle non colse nel segno.

Il Significante era in vacanza.

Il delirio sotto vuoto spinto

non accettava il suo stato di sintetico.

Non aveva mai amato, i medicinali

e questa era dichiaratamente un sopruso.

Un fiore illuminava ancora la stanza

l'autoritratto di Van Gogh aveva sfidato l'eterno

e il presente era pieno di soglie

si aveva bisogno ancora di guardare

l'immaginario è feed-up

i replicanti sognano ancora pozzi di petrolio

l'arte la musica la matematica

ancora sperano, Forse !

Tonio

Un giorno girovagando incontrai una mosca cieca a 360C°.

Mi parlò del Mistero di Freud M'isteria.
Mi accorsi che c'era un bel tramonto,

le nuvole erano blu e il sole cremisi.

L'enigma si accese e ne subii

il vortice : non so nuotare.

Boston era lontana la cibernetica

chiusa in una parola.

Alla matematica non ero riuscito

a dare l'anima e alle macchine lo spirito.

Il mio asino non era diventato Ingegnere

e io mi sentivo decrepito come

una ruina senza iscrizione.

 

Al genio gigantesco di Adorno e a l'umanità scomparsa Newton ne avrebbe avuto bisogno.

Tonio 1995

 

 

 

 

 

A UN NEMICO CHE NON CONOSCE GENEROSITA'

Sotto la superficie le persone sono

ben altro

ho dato aiuto ed ospitalità ad un nemico

ho preso tutta la mia intelligenza umanità, patrimonio

e mangiato il mio cuore.

Ho imparato bene a conoscerlo il mio nemico

è l'opposto il contrario del mio mondo umano

creativo non fatto di beni materiali.

E un mondo in cui si coltivava ancora una speranza per l'umano.

Il mio nemico per giustificare le sue follie lo ha voluto distruggere, ma il bene rivela sempre il male.
Adesso pagherò la follia vissuta, alimentata dalla mia generosità, e pagherò soprattutto per essere andato contro me stesso.

Infame destino il mio, questa volta cercato.

Forse di nuovo, mi toccherà volare altissimo

o strisciare per terra, ma questa offesa mi

accompagnerà per lungo tempo.

Bisogna ringraziare i tempi attuali, la tecnologia e i mezzi diffusi, che permettono di integrare ogni falso, e di poter far manifestare qualsiasi patologia, senza avvertenza o coscienza

alcuna di queste immani follie.

Ho veramente aiutato un nemico, un nemico

che mi ha mangiato il cuore.

 

Tonio Moss and so

Che Dio mi perdoni

 

Avigliano 25-10-1995

Mi sento un ragazzino forse all'interno di un elemento mediale, e mi chiedo semplicemente perché la scienza si rifiuta di discutere ipotesi fondamentali, in un certo modo, ipotesi che possiamo chiamare semplicemente orientamenti.

1996

 

La posta in gioco era alta : porre di nuovo al proprio centro, un panorama cognitivo, un traduttore organico. La memoria mi riavvisa di non fidarsi mai di una relazione istintuale nella quale le mie antenne mi avevano immediatamente avvisato di una relazione super distruttiva, da escludere qualsiasi contatto. Eppure mi sono lasciato trascinare dentro, con un'auto-dissoluzione.
Certo l'ambiente mi ha tradito, non ho mai trovato l'altro polo ed ora debbo cancellare la parola scienza dal mio organismo.

 

1996

 

Caro Tonio

so che sei un bravo ragazzo e, se anche non lo fossi, perché anche i dubbi vogliono essere nutriti, ti prego di farlo il bravo ragazzo.

Quando incappi in un ingorgo, quando ti senti la terra mancare sotto i piedi, ti prego di non affacciarti alla finestra, sfondandola come un ariete, carico di alcool.

Abbi un po’ di fiducia nelle cose e non essere solo un'immagine speculare del caos : a tutti i costi, costi quel che costi. Cerca di utilizzare la tua intelligenza, senza ammazzare la sensibilità.

Utilizza questa tua capacità di muoverti all'interno di orizzonti che non si lasciano dominare. Nessuno può, perché nessuno sa ciò che si potrà costruire. I doveri sono entità morali che vanno rispettate. Non aver timore, le risposte sono un percorso da ricostruire, non schermarti con le soluzioni.

Cancella, tutti quei segnali inutili che conosci molto bene, trovando un po’ di calma all'interno di questa crisi perenne, come strategia di un'evoluzione che cerca nuovi sbocchi per dirigere le sue dinamiche così cariche da far impallidire qualsiasi ingegnere. Senza una visione all'interno quale sbocco potrà esserci all'esterno?

 

1987

 

Si ha chiaramente la percezione, addirittura modellizzabile, scientificamente codificale, del buco del proprio milieu o environment

Voglio essere chiaro, non parlo di strutture sub-conscie che Konrad Lorenz chiamava "Razioforme". Per essere chiaro si può spiegare facilmente quello che è epistemologicamente, chiamato "buco iniziale".

Per essere chiari si ha oggettiva comprensione, scientificamente codificabile, dei vari linguaggi utilizzabili.

E' dimostrabile che l'unica differenza tra biologia e pensiero, (evolutivamente) è solo uno spazio descrivibile vettorialmente.

Ovvero esiste solo una risposta di meccanismi, in matematica potremmo dire una mancanza di integrali, ovvero solo elementi-serializzabili.

Scrivo questo, dicendo, che per esempio la dissolvenza della cibernetica, si ha non nella sua mancanza di teoremi o nella sua traducibilità, ma non aver visto le trasformazioni dovute all'environment, al linguaggio, di ciò che Bateson chiamava trasformate mentali. Ovvero di non aver usato un economia della sua guida (un integrale) ma meccanismi auto-correttori facilmente annullabili da un milieu che non ha neanche lo statuto della caoticità, ma solo un riflesso come pathos.

Economia in cibernetica, vuol dire stabilire degli orientamenti inviolabili, (visto che Wiener) conosceva la strutturazione ormai industriale della scienza (quindi funzione di un altro campo del sapere. Sarebbe aver compreso un clampaggio, dove la struttura sarebbe rimasta inalterata, e avrebbe garantito anche l'eticità di creare un Dio alla Scienza del Bene.

Avrebbe costretto la fisica, l'avrebbe direzionato al rispetto delle sue leggi e all'obbligo della salvaguardia dell'environment.

Questo in programmi che modificano almeno tendenzialmente l'ambiente, stabilire dei limiti orientabili creerebbe l'impossibilità di fare ricerca che non sia condizionata.

Ovvero saper guidare il collasso strutturale.

A questo punto solo una comunità dotata purtroppo di prestigio inattaccabile può promuovere programmi macrostrutturali.

1996

Gerard Edelman premio nobel per l'immunologia (riconoscibilità è metodo) e neuroscenziato, posto davanti ad una curva caotica, può rispondere, cercando nella mappatura del cervello : Il programma "Non distinguo".

Tonio